L’attività produttiva della Whirlpool a Napoli si è conclusa ad ottobre, le lavatrici di alta gamma prodotte nello stabilimento di Via Argine non hanno più mercato, pertanto l’azienda ha deciso di chiudere i battenti. L’amministratore delegato di Whirlpool Italia e dell’area Emea, Luigi La Morgia, in merito al destino dei dipendenti aspetta che Invitalia metta in atto proposte di reindustrializzazione.
I lavoratori hanno espresso la loro posizione e le intenzioni di non fermarsi, chiedendo al governo di non rendersi complice della decisione dei vertici. I manifestanti non condividono la situazione dal momento che risulta in contrasto con precedenti accordi sindacali, inoltre ritengono che la situazione economica non è tale da indurre ad una misura così drastica.
Chi tace è complice, e noi non staremo zitti fino a quando non si ritirerà la procedura di licenziamento e verranno aperti i cancelli di via Argine.
Sono queste le parole di Italia Orofino, operaia dello stabilimento partenopeo che ha commentato la protesta di questa mattina avvenuta nel cuore della città. Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania, ha ribadito il sostegno dei sindacati. Non si può accettare l’arroganza di ricorrere a licenziamenti collettivi dopo due anni di lotta.
Le sigle sindacali faranno il possibile per contrastare questa decisione, per la città di Napoli e per tutto il Mezzogiorno.
Olindo Nuzzo