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De Luca sui vaccini: “Favorevole a obbligo sui luoghi di lavoro” 

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“Carlo Bonomi, il presidente di Confidustria, ha lanciato una ipotesi: rendere obbligatoria la vaccinazione sui luoghi di lavoro. Credo sia una ipotesi seria. Coinvolgiamo le organizzazioni sindacali. Ma anche sui luoghi di lavoro se vogliamo garantire la continuità delle attività produttive e non chiudere gli uffici, dobbiamo pretendere che chi va a lavorare rispetti la comunità e si faccia il vaccino. Non vedo attentati alle libertà. Condivido la proposta di Bonomi, integrandola con una consultazione e co-decisione con le organizzazioni sindacali”.

Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta web del venerdì.

“Oggi in Italia è obbligatoria la vaccinazione per il personale sanitario, giustamente. Per la Campania non si pone il problema dell’obbligo per il personale scolastico che è stato immunizzato al 100%, dando prova di grande responsabilità. Tutte queste stupidaggini sulla necessità di non toccare la libertà sono insopportabili. La libertà di ogni cittadino deve essere limitata dalla responsabilità nei confronti della collettività. Bisogna vaccinarsi tutti”.

“C’è stato dibattito sgangherato promosso dai No Vax e altri soggetti politici ambigui sul rapporto tra obbligatorietà dei vaccini e diritti di libertà. La libertà non c’entra niente con la campagna di vaccinazione. La libertà non esiste in un Paese democratico se è separata da un principio di responsabilità verso la società e le famiglie e i settori produttivi”.

“Ho fatto in queste settimane qualche esempio se si stabilisce per legge che è obbligatorio indossare il casco in moto non si intacca la libertà, così si salva la vita. Immettiamo nell’organismo sostanze esterne? Quando abbiamo deciso obbligatoria vaccinazione per i bimbi per andare a scuola? Abbiamo preso una decisione per tutelare la vita di tutti i bimbi anche di quelli che in una scuola elementare sono immunodepressi, hanno problemi di leucemia o per altre ragioni non possono vaccinarsi. Se ci sono casi di meningite in classe, si chiude per tutelare la vita”.

 

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