Le sanzioni. Le sanzioni previste possono andare dai 400 ai 1.000 euro a seconda della trasgressione. Si tratta quindi di multe piuttosto salate. E valgono tanto per il singolo che senza Green Pass è entrato al ristorante, piuttosto che in palestra o a una fiera, quanto per l’esercente o il gestore. In particolare, parlando dei locali, in caso di violazioni reiterate almeno tre volte (in giorni diversi) si potrebbe anche andare incontro a una chiusura dell’esercizio da 1 a 10 giorni.
I controlli. Ad occuparsi dei controlli all’entrata dovranno essere, come precisa il decreto dello scorso 23 luglio, “i titolari o i gestori dei servizi e delle attività sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”. Come? Attraverso l’applicazione sviluppata dal ministero pensata proprio per gli esercenti. L’app si chiama VerificaC19 ed è già disponibile su tutti i dispositivi: una volta installata si procede inquadrando il QR code del cliente (è indifferente se questo viene mostrato in formato digitale o cartaceo) e se il Green Pass è valido comparirà una spunta verde, il nome e cognome della persona e la data di nascita. Bisognerà quindi ultimare il controllo verificando con il documento di identità.
L’app rileverà quindi anche se il Green Pass in questiono non è valido. Questo potrebbe accadere o con un QR code falso, oppure quando la Certificazione non è ancora stata attivata, ad esempio nel momento in cui non sono ancora passati 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino. Oppure, ancora, il Pass potrebbe essere scaduto. Non solo: qualora il servizio sanitario registrasse la positività al coronavirus di una persona in possesso di Green Pass, questo sarà immediatamente revocato.