L’associazione a delinquere era caratterizzata dalla presenza di più centri operativi, coordinati reciprocamente al fine di promuovere, organizzare e gestire una vastissima attività di ricettazione di rame di provenienza furtiva e traffico illecito di rifiuti. L’operazione riguardò in particolare il territorio di Montalto Uffugo in provincia di Cosenza e scaturì da alcuni controlli effettuati dai Carabinieri Forestali di Cosenza ad una nota società montaltese.
Il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Cosenza, scoprì come i titolari della società avevano – secondo l’accusa – messo a disposizione la propria azienda, diventata il centro nevralgico del traffico di rifiuti e del rame, e in quel luogo, con l’apporto dei diversi concorrenti, il metallo veniva recuperato, pesato, ceduto combusto ed occultato, al di sotto di carichi apparentemente legali, prima della vendita a terzi acquirenti.