Continuando a mantenere la mascherina al chiuso o magari limitando l’utilizzo a coloro che portano la Ffp2, anziché quella chirurgica, non vedo particolari rischi”, ha spiegato, per poi precisare: “Nel caso in cui la campagna si fermasse per qualche ragione, o arrivasse una variante ulteriore che elude i vaccini, è chiaro che le cose devono cambiare e a quel punto sarà necessario un green pass anche per il trasporto pubblico locale”.
Per quanto riguarda la fattibilità di una misura simile, “servirà un Qr code. Se mi si chiede se realisticamente questo sarà necessario io credo di no”, ha ribadito il sottosegretario alla Salute
Per quanto riguarda, invece, la questione relativa al vaccino obbligatorio per gli insegnanti e gli studenti in vista del rientro a scuola, secondo Sileri non è una misura al momento necessaria.
“Il numero di insegnanti non vaccinati è esiguo, e concentrato in poche regioni – ha spiegato – i docenti in gran parte vanno a vaccinarsi per la propria tutela. Se si procede con un ritmo importante con la campagna non è necessario un obbligo”. Ancora meno giustificato, ha aggiunto, sarebbe un obbligo per gli studenti. “Per i soggetti adulti poteva essere valutato se la copertura della vaccinazione fosse stata molto bassa ma non lo è, sta andando molto bene – ha precisato -.
Non metterei però l’obbligo per i più giovani. Il vaccino è sicuro, ma la mia affermazione nasce dalla necessità di coinvolgere un’adesione volontaria, un obbligo determinerebbe ulteriori fratture di cui non abbiamo bisogno. Convincere le persone soprattutto nella fascia 12-17 anni è molto più importante. Io i miei figli li vaccinerei senza pensarci due volte, la fiducia però si ottiene con il dialogo”.
A scuola, secondo Sileri, si tornerà tuttavia con la mascherina.
“Sicuramente ci sarà ancora la mascherina, noi dobbiamo tendere ad una ripartenza frontale ma è una sfida. Tre mesi fa, senza la variante, avrei detto di sì, ma ora è un lavoro molto duro, ce la metteremo tutta ma lo scopriremo andando avanti, perché dipende dal numero di contagi e percentuale della popolazione vaccinata”, ha spiegato.
Tornando sul tema del green pass, Sileri ha sottolineato: “Il primo passo è stato già fatto, che è l’introduzione del green pass, con un’applicazione che parte dal 6 agosto. Poi, come prevedibile e di buon senso, si valuta l’andamento della progressione vaccinale” anti-Covid “che al momento è ancora sostenuta. E l’altra cosa che dobbiamo controllare è l’andamento dell’epidemia”.
“Qualunque introduzione, estensione e progressione del green pass deve essere proporzionata a quella che è la campagna vaccinale e dall’altra parte, a nostro eventuale svantaggio, si deve vedere se i numeri dell’epidemia continuano a crescere”, ha spiegato parlando del fatto che era atteso a stretto giro un ulteriore decreto sul green pass, che avrebbe dovuto affrontare il tema dei trasporti (navi, aerei, treni), insieme al nodo scuola. Intanto, ha sottolineato Sileri, “da qui si parte e si vede come si procede nei prossimi giorni”.
“Guardiamo al Regno Unito – ha aggiunto – anche noi verosimilmente avremo un aumento dei contagi e poi immagino che osserveremo quello che vede anche” la Gran Bretagna, “dove improvvisamente il numero di contagi è calato.
Quindi la progressione nell’utilizzo del green pass deve essere proporzionata all’andamento dell’epidemia” e dei vaccini, ha aggiunto Sileri. Per quanto riguarda questi ultimi, “abbiamo raggiunto un numero di prime dosi importante e la campagna di vaccinazione al momento va bene, l’andamento è ancora sostenuto sebbene siano un po’ ridotte le prime dosi, e non per carenza di vaccini”, che in alcune regioni “c’è, ma è francamente superabile e verrà superata”.