L’operazione, scattata sulla spiaggia di Santa Croce, nel territorio di Amalfi, è frutto – come riporta il sito web ilvescovado.it – di una mirata attività d’indagine svolta congiuntamente dall’Arma e dalla Capitaneria di Porto, impegnate dall’inizio della stagione estiva a controllare le coste via mare e via terra per il contrasto ai fenomeni delittuosi legati all’abusivismo edilizio e all’inquinamento ambientale.
Questa volta l’attenzione è stata posta alla caratteristica insenatura più volte segnalata alle forze dell’ordine per la presenza di barche abbandonate e rifiuti: giunte sul posto le forze dell’ordine non potevano però immaginare di trovare oltre 1200 metri cubi di rifiuti accatastati di vario genere, anche di tipo speciale: copertoni usati, vecchi elettrodomestici, attrezzatura balneare quali lettini e ombrelloni, apparecchi professionali da cucina, bombole da gas, numerose barche e pattini, materiali plastici e ferrosi di diverse tipologie, tubazioni in pvc, corde e tanto altro ancora.
Il tutto lasciato alle intemperie ed agli agenti atmosferici, benchè occultati nelle insenature della grotta. Inoltre, ad aggravare il già enorme danno ambientale, nella spelonca sono state edificate negli anni anche sette baracche completamente abusive, tutte in stato di abbandono vista l’usura delle pareti e dei tetti.
Per quanto accertato, gli operatori sul posto, con l’ausilio dell’ufficio tecnico di Amalfi, sono risaliti ai proprietari delle aree di cui alle particelle risultanti dalle planimetrie comunali, i quali sono stati denunciati, a vario titolo, per inquinamento ambientale, deposito incontrollato di rifiuti e violazione della normativa urbanistica in materia edilizia.
L’intera zona è stata sottoposta a sequestro penale in attesa che l’Autorità Giudiziaria di Salerno stabilisca come procedere per smaltire in sicurezza i rifiuti. Successivamente gli accertamenti sono stati estesi anche ad un vicino stabilimento balneare, nei confronti dei quali è stata comminata una sanzione amministrativa di 1500 euro in quanto alcuni alimenti conservanti in frigo, per complessivi 10 chilogrammi, erano privi delle previste etichette di tracciabilità del prodotto. I cibi sono stati nel frattempo posti sotto sequestro amministrativo.