Traffico internazionale di droga: è il reato che la Guardia di Finanza di Salerno e il Gico di Napoli contestano al titolare di una società di servizi elvetica, Alberto Eros Amato, di 45 anni, e a uno spedizioniere doganale, Giuliantonio Apicella, 49 anni, per i quali il gip di Salerno Francesco Guerra ha disposto, rispettivamente, il carcere e i domiciliari.
Le misure cautelari giungono al termine di indagini scattate dopo un ingente sequestro di sostanze stupefacenti avvenuto nel porto di Salerno l’11 giugno 2020 quando i finanzieri trovarono, in quattro container, tra capi di abbigliamento, mobili da ufficio e bobine di carta per la produzione di cartoni per imballaggi, ben 17 tonnellate di sostanza stupefacente, tra hashish e anfetamine.
Lo stupefacente, proveniente dalla Siria, sarebbe dovuto transitare nel porto di Salerno alla volta del Medio Oriente.
I due indagati, secondo gli inquirenti della Procura di Salerno, si sarebbero adoperati per organizzare il transito ed il successivo trasferimento di consistenti carichi di droga nascosti dietro idonei carichi di copertura.
AI fine di individuare i responsabili coinvolti nel descritto traffico illecito, i finanzieri hanno eseguito intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre a mirati accertamenti bancari, che hanno permesso di disvelare il modus operandi nonché di risalire ai pagamenti, transitati estero su estero, dalla società di trasporto svizzera, facente capo all’imprenditore di origini siciliane, allo spedizioniere doganale.
Nello specifico, questi avrebbe provveduto all’eliminazione sia dalla documentazione commerciale che dai container di ogni segno distintivo del luogo di provenienza del carico al fine di evitare ispezioni doganali negli scali portuali intermedi, essendo la Siria inserita nelle “black list” del sistema doganale Schengen peri rischi connessi a spedizioni pericolose (armi, droga etc.).
Nel dettaglio, presso lo scalo marittimo salernitano, venivano emesse, da parte dell’agente doganale, delle nuove polizze di carico della spedizione, mentre l’imprenditore elvetico provvedeva ad una nuova fatturazione utilizzando aziende commerciali compiacenti e nella sua piena disponibilità.
COMUNICATO UFFICIALE PROCURA REPUBBLICA SALERNO