Fra il 2019 e il 2020 la donna aveva posto all’incasso in una banca di Brienza (Potenza) cinque assegni intestati al Comune di Gaeta (Latina), per un valore complessivo di 240 mila euro. Il primo degli assegni – per 50 mila euro – era stato “abilmente falsificato” ma aveva superato “un primo vaglio dell’istituto di credito”, che aveva accreditato la somma. La Guardia di Finanza, poi, aveva accertato che i soldi venivano utilizzati dalla donna nella sua attività imprenditoriale.