“Se si ha l’opportunità, attraverso la vaccinazione di evitare l’intubazione e l’ospedale, perché rischiare?”.È questa la domanda a cui ha cercato di rispondere il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Ospite a
Radio Cusano Campus, ha ricordato i giorni in cui scoprì la sua positività al coronavirus lo scorso anno. Il giorno dopo la diagnosi, dice, “morì un operatore del 118 che aveva 3 anni meno di me.
Alla fine muoiono anche i giovani. Uno può dire: no, non mi faccio il vaccino perché sono forte e vigoroso e non morirò. E probabilmente è così perché nella stragrande maggioranza dei casi non morirai. Ma siccome per la reazione a questo virus ci può essere anche una predisposizione o un fattore di cui non si è a conoscenza, non si può sapere”.