Perché studiare i Rettili?
Creature a sangue freddo i cui corpi sono ricoperti squame, i rettili nel sentire comune sono spesso percepiti come fonte di paura e di repulsione e non sono considerati di grande importanza. In realtà, i rettili giocano un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento di molti ecosistemi. Infatti, all’interno della catena alimentare, i rettili sono sia predatori che prede. La maggior parte dei rettili sono carnivori naturali e in questa veste si nutrono di insetti, ratti e altri piccoli animali, contribuendo a tenerne sotto controllo le popolazioni. In molte parti del mondo i rettili sono effettivamente ben visti dai contadini perché agiscono da eliminatori naturali di animali che rappresentano una minaccia per i loro raccolti. A loro volta i rettili stessi sono un’importante fonte di cibo per altri predatori come i rapaci.
Inoltre, molte specie di rettili possono essere usati come indicatori dello stato di salute degli ecosistemi; ed infatti molte specie di rettili sono in declino o minacciate di estinzione a livello globale. La principale minaccia è costituita dalla frammentazione e distruzione dell’habitat; altri fattori sono la persecuzione diretta e indiretta (quanto serpenti vengono schiacciati dalle auto!) e l’inquinamento (che include anche i cambiamenti climatici causati dall’emissione dei gas serra).
In poche parole, i rettili sono un tassello fondamentale della trama della vita da cui anche noi esseri umani dipendiamo.
La corretta gestione delle aree protette è imprescindibilmente legata alla conoscenza qualitativa e distributiva delle specie in esse presenti. Qualunque intervento gestionale e/o di protezione, senza il supporto di un aggiornato censimento e accurate conoscenze distributive, è infatti del tutto inapplicabile. Le conoscenze sui Rettili all’interno dell’area protetta sono limitate, e il progetto nasce per colmare questa lacuna.
Chiunque può contribuire al progetto: la scienza si apre ai cittadini
La recente nascita e sviluppo della citizen science, la scienza dei cittadini, ovvero la partecipazione di non esperti, del grande pubblico, alla raccolta dati sulla biodiversità tramite piattaforme online dedicate, ha fornito alla biologia della conservazione un’enorme quantità di dati, che lo sforzo dei soli specialisti non sarebbe stati in grado di produrre
Su iNaturalist, una delle principali piattaforme di citenzen scienze, è stato attivato il progetto “erpetofauna del cilento” (https://www.inaturalist.org/projects/erpetofauna-del-cilento).
Per fare una segnalazione bastano pochi passaggi:
1. Collegarsi al sito www.inaturalist.org e registrarsi. Dal cellulare si può scaricare l’App gratuita iNaturalist.
2. Una volta registrati, cercate il progetto “erpetofauna del cilento”, oppure visitate direttamente la pagina https://www.inaturalist.org/projects/erpetofauna-del-cilento, e cliccate su “Unisciti al progetto”. Dall’App, nel menù a tendina andare nella sezione Progetti, e qui cercare “erpetofauna del cilento”.
3. In presenza di una specie, scattate una foto (vanno bene anche le foto dei serpenti schiacciati).
4. Collegatevi all’App (anche se non c’è connessione internet) e cliccate su “Aggiungi osservazione”, caricate la foto, le coordinate e gli altri campi richiesti.
5. Alla voce “Progetti” digitate “erpetofauna del cilento” e caricate l’osservazione.
Non vi preoccupate se non riconosciute la specie, se la foto è ben fatta saranno gli altri membri della comunità a identificarla.
Anche osservazioni apparentemente banali, come una lucertola campestre, sono importanti.
Il progetto è dedicato ai Rettili ma sono importanti anche le segnalazioni sugli Anfibi.