Queste le parole, come si legge in una nota, di Giovanni Migliore, presidente della Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (Fiaso). “L’allarme sulla ripresa dei ricoveri, alcuni gravi da richiedere la rianimazione, conferma la necessità di non abbassare la guardia e di proseguire nella campagna di vaccinazione”, ha poi sottolineato.
Come confermato da Migliore, tra l’altro, “le aziende sanitarie pubbliche sono impegnate in questi giorni a vaccinare le fasce di popolazione ancora non immunizzate, ricorrendo alle iniziative più varie per raggiungere gli italiani anche nei luoghi nei quali trascorrono le vacanze”.
La campagna vaccinale in Italia, dunque, procede spedita ed “il lavoro intenso del management della sanità italiana ad agosto ci metterà al riparo, grazie a soluzioni organizzative e gestionali innovative, da scenari peggiori nel prossimo autunno”, ha sottolineato ancora il presidente di Fiaso.
Intanto, secondo i dati forniti dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), cresce dell’1% in 4 Regioni italiane il tasso di occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti Covid. Sono, nello specifico, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Toscana. Anche il valore nazionale, dopo settimane di stabilità, segna un aumento pari al +1%, raggiungendo quota 4%. E’ stabile la Sardegna all’11%, oltre la soglia critica del 10%, uno dei nuovi parametri per il cambio di colore. Segno meno invece per la Provincia Autonoma di Trento, che torna a 0. Nel dettaglio, ecco la situazione italiana relativa al tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva da parte di pazienti affetti da Covid-19.
Abruzzo (1%), Basilicata (1%), Calabria (2%), Campania (3%), Emilia Romagna (+1%, arriva al 4%), Friuli Venezia Giulia (1%), Lazio (+1%, arriva al 7%), Liguria (7%), Lombardia (+1%, arriva al 3%), Marche (3%), Molise (3%), PA di Bolzano (2%), PA di Trento (-1%, raggiunge quota 0%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (11%, oltre soglia del 10%), Sicilia (7%), Toscana (+1, raggiunge quota 5%), Umbria (1%), Valle d’Aosta (0%) e Veneto (2%).