Nel primo studio sono stati esaminati i dati di 50mila persone vaccinate dal Mayo Clinic Health System. L’efficacia nel prevenire l’infezione da parte di Moderna è scesa dall’86% dell’inizio del 2021 al 76% a luglio, mentre per Pfizer si è passati dal 76% al 42%. “I vaccini sono stati progettati e testati per la riduzione dei casi sintomatici, dei ricoveri e dei decessi – ricordano gli autori -.
Questo studio conferma l’efficacia nell’ottenerla, anche in presenza dell’evoluzione di varianti più trasmissibili. In generale nella popolazione che abbiamo studiato entrambi i vaccini riducono fortemente il rischio di infezione e casi gravi, ma gli individui vaccinati con Moderna hanno metà della probabilità di infettarsi rispetto a quelli vaccinati con Pfizer”.
Un altro studio, del Lunenfeld-Tanenbaum Research Institute di Toronto, ha esaminato la risposta alla vaccinazione di una popolazione di anziani. In questo caso si è visto che il livello di anticorpi generato dal vaccino Moderna era maggiore rispetto all’altro.