Sulla base delle norme approvate lo scorso mese, anche in caso di interventi strutturali, a eccezione di quelli che prevedono la demolizione di un edificio, per procedere sarà sufficiente la Cila e non servirà più la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività)
Ulteriore semplificazione rispetto alla disciplina precedente è la validità in tutta Italia del modulo. Prima dell’approvazione del decreto Recovery, la modulistica era diversa da Regione a Regione
Nella Cila dovranno essere indicati gli estremi del permesso di costruire o del provvedimento che ha legittimato l’immobile, come ad esempio la data di rilascio. Per gli edifici costruiti prima del 1°settembre 1967, momento di entrata in vigore dell’obbligo di licenzia edilizia, è sufficiente una dichiarazione
Non più necessaria l’attestazione di stato legittimo. Sufficiente invece la dichiarazione del progettista di conformità dell’intervento da realizzare
Snelliti anche i requisiti della documentazione progettuale da allegare alla Cila. L’elaborato dei lavori consisterà nella descrizione, in forma sintetica, dell’intervento da realizzare. Eventuali grafici dovranno essere presentati soltanto se indispensabili a una più chiara e compiuta descrizione
Per facilitare la compilazione, nel modulo pdf scaricabile dal sito governativo è inclusa una tabella riepilogativa degli allegati, che illustra anche i casi di lavori più complessi in cui si rendono necessari
Secondo quanto riportato in una nota del Dipartimento della Funzione pubblica, soltanto l’eliminazione dell’attestazione di stato legittimo comporterà un risparmio di spesa di almeno 110 milioni di euro
Alcuni comportamenti potranno portare alla perdita del beneficio del Superbonus 110%: la mancata presentazione della stessa Cila, la realizzazione di interventi in difformità da quanto dichiarato nella Cila, l’assenza dei dati su titolo abilitativo o l’epoca di costruzione e le false dichiarazioni
Il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta (in foto) parla di una “rivoluzione straordinaria che porta immediatamente la semplificazione ‘a casa’ dei cittadini, delle imprese e di tutti i professionisti coinvolti, dagli ingegneri ai geometri”
“Ringrazio innanzitutto le Regioni e l’Anci per il grande lavoro svolto in sinergia con il Dipartimento della Funzione pubblica – aggiunge Brunetta – che rende possibile da subito l’applicazione omogenea delle semplificazioni su tutto il territorio nazionale. Sono grato anche all’Upi, alla Rete delle professioni tecniche, all’Ance e alle altre amministrazioni interessate – Agenzia delle Entrate, Ministero della Transizione ecologica e Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili – per la collaborazione preziosa nella predisposizione del modulo”