A condurre la nuova indagine sono stati due scienziati dell’Institute of Marine and Environmental Technology dell’Università del Marine, i professori Ting-Yu Yeh e Gregory P. Contreras.
Dopo aver allineato tutti i genomi e averli messi a confronto col tasso di vaccinazione di ciascun Paese, è risultato evidente che la frequenza di mutazione del coronavirus SARS-CoV-2 era logaritmicamente ridotta all’aumentare delle dosi di vaccino somministrate, come mostra il grafico soprastante.
“Questa è la prima prova che le vaccinazioni hanno successo nella soppressione delle mutazioni virali”, hanno scritto Yeh e Contreras nello studio. In parole semplici, dove si vaccina di più il virus muta meno e dunque c’è un rischio minore che emergano nuove e pericolose varianti.
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