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Spagna: no all’obbligo del Green Pass, certificato bocciato anche in Galizia

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Il Tribunale superiore della Galizia ha bocciato l’obbligo di presentazione di Green pass per accedere all’interno di ristoranti, bar e locali notturni nella comunità. La regione autonoma della Spagna era l’unica dove ancora fosse obbligatorio il certificato, dopo che in Andalusia, Cantabria e Canarie era stato escluso. Il tribunale ha affermato che la misura “manca di validità perché non autorizzata dalla giustizia”, si legge in una nota.

E nel resto d’Europa com’è la situazione Green pass? Il lasciapassare sanitario, adottato dall’Ue il primo luglio per consentire i viaggi oltre i confini nazionali, in poco più di un mese è diventato uno strumento indispensabile in una ventina di Stati per godersi in sicurezza una cena al ristorante, un concerto o una visita ad un museo, una partita o un tuffo in piscina.

 

In Francia in poco tempo il Green pass è diventato un requisito essenziale, oltre per i ristoranti al chiuso e all’aperto, anche per entrare nelle sale cinematografiche e prendere un treno o un aereo. In Portogallo serve per soggiornare in un qualsiasi hotel, così come in Irlanda. In Olanda, invece, è necessario solo per i grandi eventi.

In Grecia i ristoranti si dividono in tre categorie: quelli che ammettono solo persone con certificato di vaccinazione, quelli che accettano anche un test negativo e quelli che garantiscono che tutti i dipendenti siano stati vaccinati. In Romania il pass amplia le possibilità per accedere alle palestre ed ai luoghi culturali, in Croazia condiziona il numero degli invitati a matrimoni.

In Danimarca (che è stata tra i primi Paesi ad adottare il Green pass, anche per andare dal parrucchiere) è impossibile assistere a una partita di calcio con più di 2mila spettatori senza. Malta richiede il certificato per entrare nel Paese, in alternativa alla quarantena. Nelle Repubbliche baltiche (Estonia, Lituania e Lettonia) chi non ha il pass cena fuori, con rigide regole di distanziamento e limiti al numero dei commensali.

La Germania, invece, ha lasciato alle singole regioni la discrezionalità sul suo utilizzo. Ad esempio, a Berlino il certificato è necessario per andare in palestra o cenare al chiuso, ma in altri Stati federati non ci sono obblighi di questo tipo. In Austria il Green pass è obbligatorio per accedere a musei, ristoranti, luoghi di cultura, hotel, impianti sportivi e centri benessere.

Il Green pass è attivo anche fuori dall’Ue, in Svizzera, Norvegia, Islanda e Vaticano. Mentre in Israele il suo utilizzo è stato appena esteso, a causa della continua crescita dei contagi. E l’Ue punta a farlo diventare uno standard internazionale, trovando un modo per riuscire a far comunicare tra loro le tecnologie adottate in altri Paesi e continenti.

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