“L’esercito afghano che doveva essere addestrato si è sciolto come neve al sole dinanzi agli attacchi degli studenti coranici. Il Presidente afghano ha pensato bene di fuggire lasciando il Paese senza guida e nel caos totale. Un presidente fantoccio? La domanda sorge spontanea: a che cosa sono serviti questi 20 anni di presenza militare? E quei 241.000 morti? E quei 2mila miliardi di dollari spesi?”
Ora c’è un’aggravante che rende drammatica la situazione: la emergenza umanitaria! Le scene dell’aeroporto di Kabul invaso da gente disperata che cerca di fuggire, addirittura aggrappandosi ai carrelli degli aerei in partenza per poi precipitare, le abbiamo viste tutti. Ora gli USA, l’Europa tutta hanno il “dovere morale” di fare i conti con questa massa enorme di profughi che fuggono dal radicalismo islamico cui quel paese alla fine è stato consegnato. Perchè quei profughi sono il frutto di scelte politiche fatte dalle grandi potenze economiche!”
Forse dovremmo capire tutti, quando fosse grande il messaggio di Gino Strada, che ci ha appena lasciato, quando diceva: “io non sono un pacifista. Io sono contro la guerra”.
Il disastro afghano rappresenta una emergenza umanitaria drammatica, ma anche una lezione straordinaria per chi governa le grandi potenze mondiali”.
Cecilia Francese