Site icon Salernonotizie.it

Cardarelli, partito iter sui 90 medici no vax: 3 gg per vaccino o sospensione

Stampa
Foto Roberto Monaldo / LaPresse11-06-2017 RomaCronacaManifestazione per la libertà di scelta vaccinale – Free vaxNella foto Un momento della manifestazionePhoto Roberto Monaldo / LaPresse11-06-2017 Rome (Italy)Demonstration for freedom of choice for vaccinationIn the photo A moment of demonstration

“La procedura di verifica dei 90 medici e infermieri non vaccinati è partita, rispetteremo tutte le indicazioni di legge e ci sono dei tempi tecnici, ci vorrà qualche settimana per prendere poi la decisione definitiva”.
Così Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli di Napoli, spiega i passi che l’azienda sta compiendo dopo la certezza che i 90 sono dipendenti che per la maggior parte hanno scelto di non vaccinarsi “o anche non si erano vaccinati perché avevano preso e superato il covid, ma adesso tocca anche a loro”.

I 90, vicenda che il direttore del Cardarelli ha raccontato oggi al quotidiano Il Mattino, sono quindi regolarmente al lavoro perché una procedura da seguire c’è ed è precisa: “Io ho i documenti con i 90 nomi criptati – spiega Longo – la privacy prevede che solo il medico competente per il personale abbia la chiave digitale per vedere i loro nomi. Ora sta spacchettando l’elenco per trasmettere tutti i dati alle rispettive Asl, che chiederà poi ai loro medici di base se hanno delle patologie o problemi che impediscono la vaccinazione. Alla fine della verifica le Asl manderanno a me quelli che non hanno patologia e hanno deciso di evitare la vaccinazione”. I tempi previsti dovrebbero arrivare a metà settembre circa e a quel punto il Cardarelli invierà una comunicazione a medici e infermieri davvero no vax dando loro 3 giorni di tempo per un ravvedimento e la vaccinazione, in caso di rifiuto o di non risposta scatterà la sospensione. “Ci sarebbe il ricollocamento ma dove? Solo in uffici amministrativi senza contatto diretto con gli assistiti o i parenti, questo è un ospedale, parliamo di posto per due, tre persone, ma se già fossero dieci sarebbe impossibile. Siamo però sicuri che nel pronto soccorso o nelle terapie intensive non c’è personale non vaccinato, sono luoghi in cui il rischio per i malati è alto, il personale ha una forte responsabilizzazione”.
(ANSA).

Exit mobile version