La data di riapertura della maggior parte delle scuole italiane è il 13 settembre, ma si sa ancora poco sulle modalità con cui si prevede il rientro in classe degli studenti e alcune indicazioni sono ancora poco chiare
In una nota firmata da Stefano Versari, capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, si legge che mantenere il metro di distanza tra i banchi è una “raccomandazione” e che se non è possibile rispettarla ci sarà “l’automatico ritorno alla didattica a distanza”
Il protocollo firmato con i sindacati richiede invece “il rispetto di una distanza interpersonale di almeno un metro e si mantiene anche nelle zone bianche la distanza di due metri tra i banchi e la cattedra”
Sempre il ministero ha spiegato che per il controllo del green pass i presidi dovrebbero scaricare l’app e che non sarebbe necessaria la consegna cartacea del certificato di vaccinazione
In caso di insegnanti no vax che rifiutino di fare il tampone, invece, non sarebbe possibile chiamare un supplente almeno fino al quinto giorno di assenza
Questa soluzione è stata pensata per evitare che, nel caso di ripensamento del titolare della cattedra, si debbano pagare due docenti contemporaneamente. I dettagli su chi debba pagare gli eventuali tamponi per i docenti non sono ancora stati chiariti
Per i tamponi agli studenti sono stati stanziati 100 milioni che servirebbero per la campagna di tracciamento durante l’anno di tutti i ragazzi in età scolare, anche i più piccoli non vaccinati
Il ministero dell’Istruzione, inoltre, per stimolare le vaccinazioni da parte degli adolescenti starebbe pensando anche di coinvolgere sportivi, artisti e influencer in una campagna d’informazione
Sul tema dell’aerazione delle classi, il ministero invita ad aprire le finestre anche d’inverno, mentre le scuole dovrebbero dotarsi di condizionatori e filtri. Inoltre 350 milioni saranno divisi tra le 8mila scuole italiane per la sicurezza. Il commissario all’emergenza Figliuolo sta poi valutando la possibilità di fornire mascherine Ffp2 alle studentesse e agli studenti che utilizzeranno i mezzi pubblici per andare a scuola
Per quanto riguarda i trasporti c’è un’altra proposta, arrivata dal ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini, sull’estensione degli scuolabus anche ai ragazzi delle superiori. Per la misura si è pensato di stanziare 600 milioni, ma resterebbe il rischio di assembramenti sui bus e l’ipotesi sembrerebbe essere rimasta al palo. I presidi ribadiscono la necessità di linee bus dedicate, soprattutto nelle ore di ingresso e uscita dagli istituti