I Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, in collaborazione con i Carabinieri Forestali di Polla, hanno eseguito un decreto di fermo del Pubblico Ministero, emesso dalla Procura della Repubblica di Lagonegro, nei confronti di un 56 enne residente a Caggiano. L’uomo, iscritto ad un’associazione di Guardie Ambientali, è ritenuto responsabile del grave incendio sviluppatosi lo scorso 14 agosto che ha interessato circa 50 ettari di terreno tra i comuni di Caggiano e Salvitelle.
Le indagini, condotte in un primo momento dai Carabinieri Forestali e poi ampliate in seguito dai militari del Nucleo Operativo dei Carabinieri di Sala Consilina, su delega della Procura di Lagonegro, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico del cittadino caggianese.
All’individuazione del piromane si è giunti grazie all’escussione di alcuni cittadini che, nell’immediatezza dei fatti, avevano fornito una descrizione del possibile autore del grave incendio che era stato visto transitare a bordo della propria autovettura, nelle immediate vicinanze del luogo dove era stato appiccato uno dei focolai. il successivo controllo, eseguito nei confronti dell’uomo, ha consentito di rinvenire all’interno del veicolo, alcune taniche vuote, residui di olii e carburanti nonchè strumenti idonei all’accensione del fuoco.
Il quadro indiziario è stato reso ancora più granitico negli ultimi giorni, allorché la Procura della Repubblica di Lagonegro ha incaricato i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina a svolgere ulteriori accertamenti.
Il sopralluogo effettuato dai militari ha consentito anche di ricostruire i movimenti dell’uomo e di individuare il luogo preciso dove è stato appiccato il fuoco, circostanza quest’ultima confermata anche da un testimone che transitava proprio nei pressi in cui il piromane aveva fatto partire le prime fiamme. Il Gip del Tribunale di Lagonegro ha ravvisato i gravi indizi a carico del 56 enne e ha disposto la misura degli arresti domiciliari presso la propria abitazione
Sono tutti inceldi DOLOSI … da parte dei diretti interessati nelle operazioni di spegnimento.
Facciamo ancora finta di non capirlo? Fornitori diretti ed indiretti di servizi e personale agli apparati statali antincendio, si adoperano ogni estate per incassare un pò di soldi.
Arresti domiciliari??? Ma stiamo scherzando?? Una persona che attenta alla vita del genere umano tramite surriscaldamento climatico e assassino di milioni di animali oltre che della vegetazione, non dovrebbe avere più accesso a vedere la luce del giorno e lavorare a vita nelle caverne. Povere le persone che lo volevano bene, immagino la delusione
se venissero fatti ardere vivi insieme con le sterpaglie,il fenomeno diminuirebbe.
Loxa
Questa notizia non mi meraviglia per niente!
Qualcuno ha ancora dubbi su chi va ad appiccare fuoco alle nostre montagne?
Escluso qualche idiota malato mentale, i colpevoli sono da ricercare esclusivamente nelle persone che hanno interessi e ritorno economico quando si tratta di spegnere incendi