È quanto prevede il decreto del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che contiene anche il modulo per richiedere l’incentivo da consegnare al rivenditore o in una isola ecologica autorizzata.
Da metà ottobre, infatti, verrà avviato il primo di due passaggi (switch-off), che interesseranno il mondo della TV. Si tratta della nuova codifica MPEG-4 (invece che la MPEG-2), cui seguirà, nel corso del 2023, il cambiamento dello standard di trasmissione del segnale televisivo, che passerà dall’attuale digitale terrestre Dvb-T al nuovo standard Dvb-T2.
In cosa consiste il Bonus TV
Il Bonus consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto del nuovo televisore, fino a un massimo di 100 euro, che si ottiene rottamando apparecchi TV non più idonei ai nuovi standard tecnologici.
A differenza del precedente incentivo, che rimane in vigore ed è pertanto cumulabile, il bonus rottamazione tv si rivolge a tutti i cittadini senza limiti di ISEE.
Il Bonus TV – ricorda il CRTCU – si aggiunge, dunque, al bonus tv/decoder, attivo da tempo, destinato alle famiglie con ISEE sotto i 20 mila euro, del valore massimo di 50 euro sotto forma di sconto.
I due incentivi sono cumulabili fino ad un importo massimo di euro 130.
Come accedere al bonus
Il CRTCU ricorda che per la richiesta del bonus è stata predisposta una apposita piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate. Spetterà al rivenditore caricare i dati del cliente: codice fiscale, tipologia apparecchio acquistato e costo dello stesso, oltre all’autocertificazione relativa al pagamento del canone, ricevendo in questo modo l’autorizzazione allo sconto.
Ovviamente il bonus può essere ottenuto una sola volta per ogni utente.
Sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico è presente l’elenco dei rivenditori accreditati presso il quale sarà possibile consegnare la vecchia televisione, oltre ad un elenco delle marche di televisori abilitati al nuovo standard.
Inoltre, sarà possibile portare il vecchio televisore presso una discarica autorizzata, compilando un modulo che attesta l’avvenuta rottamazione di un televisore non conforme.
Il calendario per il riassetto delle frequenze
Il Ministro ha firmato anche un decreto che rimodula il calendario del riassetto delle frequenze televisive nelle aree regionali. Dal 15 ottobre 2021, pertanto, alcuni programmi nazionali verranno trasmessi esclusivamente con la codifica DVBT/MPEG4.
Questo il nuovo calendario per il riassetto delle frequenze nelle aree regionali:
•Dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021 nell’area 1A – Sardegna;
•Dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022 nell’area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; nell’area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza;
•Dal 1 marzo 2022 al 15 maggio 2022 nell’area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche;
•Dal 1 maggio 2022 al 30 giugno 2022 nell’area 1B – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.
Il decreto ha disposto, inoltre, l’introduzione dello standard tecnologico di trasmissione televisiva del digitale terreste Dvbt-2 a partire dal 1 gennaio 2023.
Rottamazione TV, come verificare l’idoneità del nostro apparecchio
Il CRTCU ricorda che, da metà ottobre ed entro il 31 dicembre, sarà necessario verificare se il nostro televisore sia adeguato o meno al nuovo standard di trasmissione.
Di norma, i televisori acquistati dopo il 2017 dovrebbero essere già aggiornati per entrambi gli switch. In caso di dubbio, si può fare un semplice controllo in questo modo: sintonizzarsi sui due canali-test 100 e 200 e – se appare il messaggio “Test HEVC Main10” – vuol dire che il modello è già abilitato.
Come suggerisce il MISE, si può inoltre verificare che la propria televisione supporti il nuovo sistema di codifica MPEG-4, provando a vedere i canali che attualmente sono già disponibili in HD: ad esempio, il canale 501 per Raiuno HD, 505 per Canale 5 HD e 507 per LA7 HD.
Non è necessario che tutti i canali in HD siano visibili: se almeno uno di questi canali HD è visibile allora l’apparecchio è pronto per il primo passaggio tecnologico.
In caso contrario, invece, sarà necessario adeguarsi, acquistando solo il decoder oppure acquistando una nuova tv. Il CRTCU ricorda, infatti, che non è obbligatorio cambiare televisore: è possibile trovare in commercio decoder di ultima generazione, che possono ricevere il nuovo standard.
Fonte Helpconsumatori