Elevati livelli di risposta antivirale nelle alte vie aeree – meno frequenti nei pazienti più anziani – favoriscono un miglior controllo del virus ed espongono a un rischio ridotto di complicanze gravi.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cell ed è nato dalla collaborazione tra il laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e la divisione di Immunologia del Boston Children’s Hospital, Harvard Medical School. “Abbiamo rilevato che alti livelli di interferone di tipo III e, in misura minore, di tipo I, caratterizzano le vie aeree superiori dei pazienti a basso rischio, con forme di malattia meno gravi e alta carica virale.
In altre parole, la presenza del virus stimola una risposta che funge non solo da campanello d’allarme per risposte immunitarie successive più raffinate, ma anche per un efficace contenimento del virus a questo livello”, spiega Nicasio Mancini, direttore della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia del San Raffaele.