E in effetti un suo passo indietro non sarebbe da escludere visti i recenti problemi di salute.
Basti pensare all’intervento chirurgico al colon del 4 luglio scorso al Policlinico Gemelli. Un’operazione che l’ha costretto a rimanere ricoverato per 10 giorni prima delle dimissioni. Ma nel caso in cui il Pontefice dovesse davvero abbandonare la Santa Sede, chi potrebbe subentrare al suo posto?
Ad ogni modo, prima di dire addio, il Papa dovrebbe legiferare sullo statuto del “papa emerito”. In caso contrario, come scrive Socci, la situazione si complicherebbe: “Avere un papa emerito crea già confusione.
Averne due finirebbe per complicare il quadro”. Secondo il sito di Dagospia, che cita gli insider dei palazzi vaticanensi, la partita del dopo-Bergoglio sarà tutta italiana. E si giocherà tra il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, e il cardinale Matteo Maria Zuppi. “Il primo è sostenuto dai cardinali occidentali e (in parte) latinoamericani, il secondo da quelli terzomondisti”, fa sapere Dago.
Il portale di Roberto D’Agostino, poi, si pone una domanda che fa sorgere qualche dubbio: “Perché da quattro anni Francesco firma gli atti solo come ‘vescovo di Roma’ come se risiedesse a San Giovanni in Laterano, anziché nella Santa Sede?”.
Fonte Libero.it
Il Padreterno è grande
Speriamo in un “atto d’amore” di San Covid