Le trasformazioni da tempo determinato nei primi cinque mesi del 2021 sono risultate 176.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020 (-25%); nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (45.000) risultano essere aumentate del +18%. Le cessazioni nel periodo gennaio-maggio 2021 sono state in complesso 1.795.000.
La diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-12%) risulta particolarmente accentuata per i contratti stagionali (-30%) e i contratti a termine (-21%); per i contratti a tempo indeterminato nei mesi di gennaio e febbraio si registra una riduzione del 32%, mentre da marzo si ha una inversione con un incremento del 58% nel mese di maggio.
Nel periodo gennaio-maggio 2021, sono stati 11.549 i rapporti di lavoro (7.100 assunzioni e 4.449 trasformazioni a tempo indeterminato) che hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni (legge n. 205/2017), valore in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-66%).
Tale riduzione è condizionata anche dall’istituzione dell’esonero per nuove assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato di giovani previsto dalla legge n. 178/2020 che, essendo in attesa dell’autorizzazione da parte della Commissione europea, non e’ ancora operativo e pertanto al momento non rilevabile.
Inps: da marzo saldo annualizzato positivo; a maggio +260.000
Da marzo 2021 il saldo annualizzato, ovvero la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, e’ tornato positivo e a maggio fa registrare una crescita pari a +560.000. A evidenziarlo l’Osservatorio sul precariato dell’Inps, secondo cui “questo risultato è frutto di un saldo positivo dei contratti a tempo indeterminato (+184.000), a tempo determinato (+169.000) in somministrazione (+110.000), stagionali (+91.000) e intermittenti (+8.000); appena negativo risulta ancora il saldo dell’apprendistato”.
Il saldo annualizzato ha risentito per larga parte del 2020 delle conseguenze dell’emergenza sanitaria presentando un andamento negativo da aprile a settembre; dopo il lieve recupero dei mesi di ottobre e novembre esso è ritornato ad essere negativo fino a febbraio 2021 (-36.000).
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