Alla fine della seconda guerra mondiale, dopo essere stato internato nei campi di concentramento tedeschi, è riuscito da Berlino ad arrivare a piedi fino a Milano e poi qui in Campania a casa finalmente.
Era ridotto uno scheletro ma ” ho resistito per amore della mia patria e dei miei cari- ci racconta- e sono arrivato a casa per ricominciare e ricostruire la mia vita dopo gli orrori della guerra. Sono felice e questi 100 anni non me li sento neppure”. Una gioia condivisa che ha reso la festa di compleanno un augurio collettivo di speranza e poi prima del taglio della torta giro di ballo con la compagna di vita sua moglie e un coro di auguri a ritmo di allegria.
Fonte Le Cronache (Gilda Ricci)