Tutti i fedeli sono in attesa, ma a poche settimane dalla celebrazione di San Matteo, Raffaele Amoroso, responsabile dei portatori del Santo riflette sui ritardi organizzativi. Lo scrive Le Cronache oggi consultabile on line
“Non ci è stato riferito ancora niente sul programma del 21 settembre! Siamo in attesa di incontrare l’Arcivescovo Andrea Bellandi”, racconta con un misto di esitazione e scoraggiamento per la generale perdita d’iniziativa. Non sono ancora limpidi i criteri di assembramento.
Sembra che l’evento abbia perso popolarità negli ultimi anni ma i motivi restano sconosciuti. Di certo, l’incuria dei vertici che rimprovera i fedeli e lascia passare gli affollamenti nel tempo libero non fa che smuovere il disappunto dei credenti. Sarà possibile riunire i cittadini prima che tradizionale Festa di San Matteo diventi solo un ricordo folkloristico?
La dimensione ritualistica della festa sarà capace di restituire un senso agli orrori trascorsi? Raffaele Amoroso, coordina l’armata dei portatori con prontezza e disciplina, garantendo attraverso queste parole: “per quanto ci riguarda, noi portatori di San Matteo siamo circa 55 e posso assicurare che saremo disponibili anche se ci avvi sassero mezz’ora prima.” Testimonianze di questo tipo, evidenziano come lo spettro del Covid-19 sia ancora invalidante e impossibile da prevedere.
“Il motivo di sconforto nasce dal pensiero che possa perdersi una tradizione tanto amata quanto radicata nella memoria della nostra città”, confessa sospettoso Raffale Amoroso la cui espressione disillusa è in grado di riassumere lo spirito settembrino dei cittadini salernitani, tutt’altro che giubilare e ancora in sospeso tra i paradossi amministrativi. D’altra parte “mal comune mezzo gaudio”, anche noi ammiratori del Santo Patrono restiamo con il fiato sospeso per i preparativi.
Fonte Le Cronache