Va infatti ricordato che se da un lato ci sono stati, come Israele, dove la terza dose viene già somministrata, dall’altro ci sono stati dov’è non è ancora iniziata la campagna di vaccinazione.
“La somministrazione della terza dose nasce dopo una serie di ricerche effettuate sia negli Stati Uniti che in Germania e che ha visto, questi ricercatori, concordi sul fatto che coloro che hanno ricevuto le due dosi di vaccino diversi mesi fa hanno perso in parte la carica difensiva e quindi con questa nuova variante la delta sono nuovamente soggetti esposti – spiega il dott Giovanni D’Angelo, presidente dell’Ordine dei Medici e odontoiatri di Salerno a Le Cronache –
Questo ovviamente è un primo aspetto per il quale buona parte dei ricercatori e dei medici Stanno consigliando la terza dose. C’è poi una seconda motivazione per la quale si sta spingendo verso la terza dose, ovvero quella che i soggetti che la riceveranno svilupperanno maggiori anticorpi e quindi maggiori possibilità di non contrarre la variante Delta che in questo momento è quella più diffusa.
In Israele, ad esempio la somministrazione della terza dose è già in atto per quei soggetti che hanno un’età superiore ai 50 anni e per quei soggetti che hanno sviluppato meno anticorpi con le prime due dosi del vaccino.