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D’Angelo (Ordine Medici): “Terza dose? Solo così si può provare a sconfiggere il virus”

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Terza dose dei vaccini anti covid. Fino a pochi mesi fa era solo alcuni ne parlavano, senza darlo comunque per certo. Da qualche settimana invece la questione è diventata già realtà per alcuni paesi, mentre altri la stanno prendendo seriamente in considerazione, anche se l’Organizzazione mondiale della sanità, non è del tutto favorevole considerata l’enorme disparità nella disponibilità e nella distribuzione dei vaccini a livello mondiale.

Va infatti ricordato che se da un lato ci sono stati, come Israele, dove la terza dose viene già somministrata, dall’altro ci sono stati dov’è non è ancora iniziata la campagna di vaccinazione.

“La somministrazione della terza dose nasce dopo una serie di ricerche effettuate sia negli Stati Uniti che in Germania e che ha visto, questi ricercatori, concordi sul fatto che coloro che hanno ricevuto le due dosi di vaccino diversi mesi fa hanno perso in parte la carica difensiva e quindi con questa nuova variante la delta sono nuovamente soggetti esposti – spiega il dott Giovanni D’Angelo, presidente dell’Ordine dei Medici e odontoiatri di Salerno a Le Cronache

Questo ovviamente è un primo aspetto per il quale buona parte dei ricercatori e dei medici Stanno consigliando la terza dose. C’è poi una seconda motivazione per la quale si sta spingendo verso la terza dose, ovvero quella che i soggetti che la riceveranno svilupperanno maggiori anticorpi e quindi maggiori possibilità di non contrarre la variante Delta che in questo momento è quella più diffusa.

In Israele, ad esempio la somministrazione della terza dose è già in atto per quei soggetti che hanno un’età superiore ai 50 anni e per quei soggetti che hanno sviluppato meno anticorpi con le prime due dosi del vaccino.

 

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