Il progetto, dal titolo T.Ri.Plus, ha il triplice obiettivo di aumentare la quantità, la qualità e il riciclo degli imballaggi nella raccolta differenziata del territorio dell’ATO Salerno (Ambito territoriale ottimale). Le analisi saranno effettuate su campioni di rifiuti indifferenziati prodotti nei 32 comuni pilota oggetto della sperimentazione – che rappresentano un bacino di utenza di 572 mila abitanti – conferiti presso il TMB (ex Stir) di Battipaglia, l’impianto di trattamento meccanico biologico gestito da Ecoambiente Salerno SpA, società operativa dell’Ente d’Ambito.
I campionamenti termineranno ai principi di novembre e per ciascun comune saranno determinate le quantità di carta, cartone, vetro, plastica, metalli, alluminio e legno presenti nell’indifferenziato e che non avrebbero dovuto esserci in quanto andavano correttamente differenziati per essere avviati al riciclo.
I dati saranno poi elaborati e forniranno valide indicazioni per individuare le criticità nei singoli comuni, elaborare le azioni da adottare per migliorare la raccolta differenziata e raggiungere, mediante specifiche azioni di sensibilizzazione, gli obiettivi di recupero e riciclaggio indicati dalla normativa per i rifiuti da
imballaggio.
“Siamo particolarmente orgogliosi della partenza di questo importante progetto – dichiara il Presidente dell’EdA Salern, dr. Giovanni Coscia – perché mettiamo in campo una ulteriore e concreta iniziativa a servizio dei Comuni della nostra Provincia, compreso il Comune di Salerno, dando attuazione alle linee Guida della Regione Campania, per il miglioramento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Ringrazio il CONAI, che è da sempre al fianco del nostro Ente e che ci supporterà anche in questa iniziativa”.
I 32 comuni sono stati selezionati tra i 161 dell’ATO Salerno – di cui i 158 della provincia di Salerno e 3 dell’Irpinia – in base a differenti realtà socio-economiche: a vocazione turistica, rurale, urbana, industriale e commerciale. In particolare ce ne sono 6 con una popolazione residente inferiore ai 5.000 abitanti; 16 con popolazione compresa tra i 5.000 e i 15.000; 4 tra i 15.000 e i 30.000 abitanti; 5 tra i 30.000 e i 55.000 abitanti; uno (il capoluogo di provincia) con popolazione residente superiore ai 55.000 abitanti.