Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine Boston University School of Public Health (BUSPH) che ha coinvolto un gruppo di individui risultati positivi al coronavirus e un totale di 9000 contatti stretti (tra familiari, colleghi di lavoro e altre persone a stretto contatto abituale) seguiti con il contact tracing.
Lo studio rinforza anche l’idea che una persona col covid è più contagiosa quando è sintomatica.
Gli esperti hanno studiato i tempi con cui gli elementi di queste reti sociali risultavano a loro volta positivi al virus ed è emerso che in gran parte i contagi avvenivano quando il contatto con la persona infettata avveniva poco prima o subito dopo la comparsa in quest’ultimo di sintomi riconoscibili.
“I nostri risultati suggeriscono che i tempi di esposizione sono importanti per la trasmissione del virus, e questo fornisce ulteriore evidenza del fatto che i test rapidi e la quarantena dopo che qualcuno è stato male sono un passo cruciale per controllare l’epidemia” – spiega l’autore del lavoro Leonardo Martinez.
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