Al momento, tutti i dipendenti che non possono lavorare in smart working, come ad esempio operai, magazzinieri e ristoratori, non hanno diritto ad alcuna indennità se devono rimanere a casa in isolamento per aver avuto contatti con positivi al coronavirus
Il lavoratore, che deve andare in quarantena, dal 2021 deve ricorrere alle ferie o a eventuali permessi o subire un taglio dello stipendio che può essere pari a diverse centinaia di euro
Esauriti i 663 milioni stanziati dal governo nel 2020, nel 2021 non sono stati messi da parte altri soldi eccetto i 283 milioni destinati ai lavoratori fragili, ma solo fino al 30 giugno
Così, se un lavoratore è viene contatto con un positivo al coronavirus, dovrà stare in isolamento per 10 o 7 giorni (se vaccinato) e se non potrà lavorare da casa non avrà diritto ad alcuna indennità dall’Inps
L’indennità non è più riconosciuta a partire da gennaio 2021, numeri ufficiali sulle quarantene non ce ne sono, ma saremo nell’ordine delle centinaia di migliaia, visto che nel primo semestre 2021 sono stati presentati quasi 12,5 milioni di certificati di malattia
Il governo adesso è intenzionato a intervenire sul tema, ma non è chiaro quanto sia pronto a stanziare. C’è poi il rischio che ripristinando i finanziamenti qualcuno ne approfitti invocando la quarantena anche se non necessaria. Sono le autorità sanitarie a decidere chi deve stare in isolamento e, in base a questo provvedimento, il medico di famiglia rilascia il certificato da inviare al datore di lavoro. Il sistema di tracciamento dovrebbe stanare i furbetti
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