Lo smart working nella Pubblica amministrazione non sarà abolito, è auspicabile resti per una quota fino al 15%. Ad annunciarlo è il ministro Renato Brunetta. Il ministro punta comunque al ritorno in presenza della burocrazia, come catalizzatore della ripresa, in questo momento sospinta anche dal superbonus 110% nell’edilizia. Lo smart working, per una parte, però, rimarrà. In particolare, si definiranno le “regole del gioco” contrattuali per quanto riguarda disconnessione, produttività, risultati.
Smart working nella Pubblica amministrazione, Brunetta: “Rimarrà al 15%”
Lo smart working nella Pubblica amministrazione non sarà abolito, è auspicabile resti per una quota fino al 15%. Ad annunciarlo è il ministro Renato Brunetta. Il ministro punta comunque al ritorno in presenza della burocrazia, come catalizzatore della ripresa, in questo momento sospinta anche dal superbonus 110% nell’edilizia. Lo smart working, per una parte, però, rimarrà. In particolare, si definiranno le “regole del gioco” contrattuali per quanto riguarda disconnessione, produttività, risultati.
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Qualcuno che lo fucila?
La persona giusta solo da giovane ha lavorato quando nel chiosco di famiglia a Venezia vendeva le patacche in plastica per souvenir ai turisti.
Poi si è dato alla politica ottenendo un posto da prof. Universitari (virtuale non praticato ma con retribuzione vera) pubblico in università, percependo lo stipendio medio di 100.000 €/annui annui per 350 ore annue (autodichiarate fatte) di cui 40 50 di insegnamento (autodichiarate) ed un anno sabbatico valido per pensione e carriera di riposo assoluto ogni cinque, ma per lui il problema non sussiste, il riposo in politica lo ha colto subito e si è limitato a contare i soldi ed a speculare in edilizia in costiera amalfitana.