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Reddito di cittadinanza o lavoro di cittadinanza: la posizione dei partiti

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La rottura di un patto di lealtà e di una logica di sostegno e collaborazione. Il leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte definisce così l’eventuale cancellazione del reddito di cittadinanza. Secondo l’ex premier, il governo sostiene la misura godendo del massimo appoggio da parte di Draghi.
In un intervento al programma Coffee Break di La7, Conte utilizza l’aggettivo vigliacco per attribuirlo a tutti i ragionamenti legati all’abrogazione del reddito di cittadinanza.
Il motivo della definizione è legato alla platea di beneficiari che necessitano realmente del sussidio. Sulla stessa linea  il presidente della Camera Fico esprime il massimo appoggio al reddito. In una manifestazione elettorale del M5S a Napoli, elogia l’importanza del sussidio esprimendo la volontà del partito di difenderlo.
I pentastellati aprono ad eventuali miglioramenti, ma mettono il lucchetto sul contributo ritenuto essenziale nella loro visione di paese. In contrapposizione  un altro partito di governo, la Lega, mantiene la sua posizione di ostilità. Il leader Salvini continua a criticare la modalità di applicazione ponendo l’accento sui criteri di accesso al reddito. Il Ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti, invece si colloca in una posizione più aperturista.
“Dobbiamo cominciare a ragionare di lavoro di cittadinanza. La costituzione italiana recita che é il lavoro che ci rende pienamente cittadini. Lo sforzo é di trasformare il reddito di cittadinanza in lavoro di cittadinanza”. In questo risponde alle domande che gli vengono poste sul reddito nel corso del Salone del Mobile di Milano.
Olindo Nuzzo
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