Secondo Franco Locatelli (in foto), presidente del Consiglio Superiore di Sanità, indosseremo le mascherine ancora per più di un anno. “È difficile fare una stima accurata”, ha detto Locatelli a Sky TG24, individuando “la fine del 2022” come il momento in cui “ragionevolmente” abbandoneremo le mascherine
Tutto dipenderà dall’andamento della campagna vaccinale e dall’arrivo di nuove varianti di coronavirus che potrebbero eludere la protezione fornita dai farmaci al momento somministrabili. “Continuando in questo modo – dice Locatelli – vedremo degli scenari ancora migliori rispetto a quelli che, di fatto, vediamo in questo momento”
Secondo il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (in foto) si potrebbe arrivare all’eliminazione dell’obbligo di indossare le mascherine anche negli spazi al chiuso, ma solo in alcune circostanze legate al green pass
In un’intervista a Il Messaggero, Sileri si è detto favorevole all’estensione dell’obbligatorietà del certificato verde alle attività con alti flussi di persone, sia pubbliche che private
“In un luogo dove tutti hanno la certificazione forse sarebbe ora di eliminare le mascherine e il distanziamento sociale”, ha detto Sileri, secondo cui questo servirebbe anche a disinnescare “la logica del che mi vaccino a fare”
Di parere diverso Andrea Crisanti (in foto), docente di microbiologia all’Università di Padova, che ritiene fondamentale il “livello di protezione estremamente elevato” che le mascherine danno “se indossate in maniera corretta”. La trasmissione del coronavirus, ricorda Crisanti, si abbassa del 98% con i modelli Ffp2 e dell’80-85% con le chirurgiche
Anche Agostino Miozzo (in foto), ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ritiene che i tempi siano prematuri per l’addio alle mascherine. “La ragione ci dice che la situazione attuale non ci consente la normalità pre-Covid. Abbiamo ancora circa 50 morti al giorno e circa 5mila contagi, come si fa a dire che la pandemia non è più un problema? Non siamo ancora fuori dal rischio con le nuove varianti che hanno effetti molto più forti del virus dell’inizio della pandemia”, ha detto Miozzo
Dello stesso avviso è il consulente del ministero della Salute. Secondo Walter Ricciardi (in foto) è “opportuno” che in luoghi chiusi e affollati si continuino a utilizzare le mascherine e a rispettare il distanziamento, perché “anche i vaccinati possono avere l’infezione e trasmetterla”
C’è poi il tema scuola. Il decreto legge dello scorso 6 agosto sulle misure urgenti per il rientro a scuola dispone l’obbligo di mascherine in aula. Con un’importante eccezione: se ne può fare a meno in caso di classi di studenti tutti vaccinati
La norma ha però creato polemiche. L’Associazione Nazionale dei Presidi, ad esempio, ritiene che possa essere causa di discriminazioni tra studenti vaccinati e non vaccinati. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi (in foto) rassicura che non ci saranno discriminazioni e che verranno protette le identità degli alunni, immunizzati e non, applicando le linee guida a cui sta lavorando il governo
Per Bianchi, non indossare le mascherine è un “forte segnale di ripartenza”. Perplesso il membro del Cts Sergio Abrignani (in foto), che a Sky TG24 ha dichiarato che, vista l’infettività della variante Delta anche tra i vaccinati, “sarebbe meglio tenere le mascherine il più possibile, usare i dispositivi di protezione, il distanziamento e l’aerazione”
La pensa allo stesso modo anche il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, che in un post su Twitter ha scritto: “In classe non ci sono adeguate condizioni di sicurezza per togliere la mascherina anche se tutti vaccinati”
Intanto, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) continuano a sottolineare l’importanza di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, anche se tra persone vaccinate
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