Per ora, il suo reale impatto sulla pandemia è sconosciuto anche se l’Oms l’ha classificata tra le “varianti d’interesse”, in grado cioè di cambiare (in peggio) il quadro globale. Il timore è che sia in grado “di rendere il virus più trasmissibile, o più virulento, ma soprattutto con potenziale rischio di resistenza ai vaccini”. Nel report dell’Organizzazione mondiale della Sanità si parla di “una costellazione di mutazioni che indicano potenziali proprietà di fuga immunitaria” e che il nuovo ceppo sta avanzando in Sudamerica. Tra le più rilevanti mutazioni c’è la E484K, responsabile appunto della cosiddetta fuga immunitaria (come per le già note varianti Beta e Gamma) e la N501Y, che rende il virus ancora più in grado di aggredire l’uomo.