È tempo di bilanci che la direttrice organizzativa, Chiara Natella, della Bottega San Lazzaro, traccia a caldo: “Fare teatro al tempo della pandemia è cosa molto difficile. Organizzare un’intera rassegna che si è sviluppata per oltre due mesi – luglio e agosto, con prolungamento a settembre – è stata un’impresa che ha richiesto tenacia, caparbietà e sacrifici. Ma è stato bello vedere il pubblico tornare a teatro in sicurezza”.
Natella precisa che la richiesta di esibire il green pass per gli spettatori al botteghino “non è stato dettato solo da un obbligo di legge, ma dalla volontà di rendere ancor più sicura e serena la fruizione degli spettacoli”. “Il pienone”, inteso nel senso classico di una volta, non si è potuto registrare, ma è stato bello vedere che in diverse occasione sono stati occupati tutti i 99 posti previsti dalle norme di sicurezza.
Lo slogan dell’edizione 2021 è stato “Ritornano le sere”, parafrasando un verso del poeta Alfonso Gatto che è invece declinato al futuro e che ora, finalmente, è diventato auspicio di una ripresa culturale e a aggregativa. Da luglio a settembre sono tanti gli eventi che si sono susseguiti all’interno del cartellone generale con mini rassegne tematiche che torneranno anche l’anno prossimo: “Sul filo delle stelle”, con le arti circensi approdate a teatro; “La Notte dei Barbuti” a cura di Brunella Caputo; “Il Cinema ritrovato”, una mini rassegna di film d’autore restaurati dalla Cineteca di Bologna, a cura di Linea D’Ombra; Il progetto internazionale “Salerno animo del Mediterraneo”; Il Premio Peppe Natella; Foglie di teatro”, a cura di Andrea Carraro, spettacoli a tema preceduti da visite guidate nel centro storico di Salerno a con l’associazione Erchemperto; “Danza sotto le stelle” e il recente “Salerno Day”.
Chiara Natella ci tiene a ringraziare: “Il pubblico che ci ha seguito con costanza quasi tutte le sere, gli organi di informazione che hanno dato eco agli spettacoli in programmazione e i tanti attori, attrici e registi che con le loro parole di incoraggiamento ci hanno invitato a resistere e a proseguire questo sogno iniziato da mio padre, Peppe Natella, nel lontano 1982”.