Nel decreto sono previsti tempi e sanzioni per chi non rispetta la nuova regola. Per ottenere il green pass le modalità sono sempre tre: aver completato il ciclo vaccinale, essere guariti dopo aver contratto il Covid o un tampone con esito negativo che però ha durata 48 ore. Nessuna apertura sulla richiesta dei sindacati di azzerare il costo dei test: i tamponi restano a pagamento anche se a prezzo calmierato.
Il nuovo decreto green pass appena firmato in Consiglio dei ministri prevede che la certificazione verde per entrare nei luoghi di lavoro sia richiesta a partire dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre 2021, giorno in cui è fissata (al momento) la fine dello stato di emergenza. C’è un mese di tempo, in pratica, per prepararsi. Chi non è ancora vaccinato avrà il tempo di fare almeno la prima dose, mentre chi sceglierà di non farlo potrà sempre ricorrere al tampone.
Chi controlla il Green Pass sul lavoro nelle aziende pubbliche e private
Il provvedimento lascia il tempo alle aziende per organizzare i controlli, con un sistema dovrà essere comunque pensato da parte del governo.
Le regole potrebbero essere stabilite più precisamente da un Dpcm, per ora nel decreto si legge che “i datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni”. Perciò le imprese hanno un mese di tempo per definire “le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro”.
Cosa succede se i lavoratori non hanno il green pass
Nel decreto sono previste anche delle sanzioni per i lavoratori che non rispettano la nuova regola: la sospensione dal lavoro e quindi dallo stipendio scatta dopo 5 giorni di mancato accesso perché senza il green pass. È prevista anche una sanzione pecuniaria per chi elude i controlli fino a 1.600 euro, ma vengono evitate altre sanzioni disciplinari. I sindacati stessi ieri avevano spiegato che il presidente Draghi aveva escluso in ogni caso il licenziamento. Infatti, in ogni caso, il rapporto di lavoro verrà mantenuto.
Quanto costeranno i tamponi
Nulla da fare, invece, per l’altra richiesta portata avanti dai sindacati e da parte della politica: i tamponi non saranno gratuiti. Ci sarà un obbligo generalizzato per le farmacie di praticare prezzi calmierati per i tamponi con i seguenti prezzi: 15 euro per i maggiorenni, 8 euro per i minorenni e gratuito per chi non può fare il vaccino.