Rezza ha poi evidenziato come la comunità scientifica sia stata presa un po’ di sorpresa con la pandemia da Covid: “Quando parliamo del big one, tutti ci aspettavamo una pandemia da virus influenzale, aviario o suino, e invece ci siamo trovati di fronte a continue emergenze sanitarie causate da coronavirus”.
Ma se con la Sars nel l’Occidente è stato solo “marginalmente toccato”, e la Mers “non ha rappresentato una minaccia rilevante a livello globale, il Covid è stato un imprevisto, con questo nuovo coronavirus. Come e dove sia partita effettivamente ancora non si sa bene”.
In merito alla fase attuale, “con una campagna vaccinale di massa l’obiettivo è il ritorno ritorno alla normalità, che però sia coadiuvato dal mantenimento delle misure di precauzione almeno individuali – prosegue Rezza -.
I dati ci dicono che con l’aumento della copertura vaccinale, si registra una diminuzione imponente dei ricoveri in intensiva, e anche se i vaccini non ci garantiscono più il 90% di protezione dall’infezione, ci garantiscono comunque un’alta protezione dalla malattia grave, evitando quindi la congestione degli ospedali, che è il primo obiettivo di una campagna vaccinale”.
Rezza ha poi concluso ricordando “come vi sia un’epidemia silente e sottovalutata, quella dell’antibioticoresistenza, non dobbiamo dimenticare.
È un’emergenza cronica, anche se non acuta, con cui avremo a che fare nei prossimi anni, un fenomeno molto importante in Italia, a cui dedicare il massimo dell’attenzione”.