Salerno, inaugurata Piazza della Libertà: la commozione di De Luca
E’ arrivato il grande giorno. Alle 17.00 Piazza della Libertà a Salerno è stata ufficialmente inaugurata. Presente il Governatore della Campania Vincenzo De Luca accompagnato dal sindaco della città, Vincenzo Napoli. All’appuntamento molti giornalisti e numerose cariche politiche ed istituzionali. Visibilmente commosso il Presidente Vincenzo De Luca. Quanta fatica per sognare una città diversa ed europea e quanta fatica per realizzarla”…. alcune delle sue parole.
38 Commenti
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Tutto era meglio di questo progetto non condiviso da buona parte della popolazione.
Quanto a Menna: ha preso i materiali piovuti dal Vesuvio e ci ha fatto uno splendido lungomare pubblico. Non esiste ancora oggi un’opera pubblica di maggiore pregio in questa città.
Che di certo non sarà ricordata per un condominio privato e un parcheggio.
Per il commento delle 21e 27 Tu di storia ne sai poco il porto di Salerno fu localizzato a nord della città perché allora non c erano mezzi e tecnologie e soprattutto risorse per farlo al sud.Oltretutto non c era nemmeno la tangenziale.Inolyre negli anni 60 fu inaugurata piazza della concordia senza costruire nessuno scempio intorno Ai tempi di Menna si crearono quartieri di edilizia economica e popolare che hanno una loro identità.Oggi invece su costruiscono palazzoni altissimi disabitati senza servizi.Questa e la realtà siamo sinceri questo e lo scempio
Papino, il Grande Bluff, ha avuto il barbaro coraggio e la sfacciataggine di nominare anche i propri figlioletti.
Non ha vergogna dell’imposizione camorristica, a cui il nostro sindaco fantoccio non si è minimamente opposto, di Robertino ad Assessore al Bilancio (non un assessorato qualsiasi).
Robertino all’epoca non sapeva nemmeno dove era situato il Municipio, non aveva nessuna esperienza della macchina comunale.
E cosa dire del patto di sangue, prima stipulato da Papino con Bersani, e poi, opportunisticamente, stipulato con Renzi, teso a garantire, a tutti i costi e ripescaggi, dell’elezione di Pierino (praticamente eletto senza essere stato votato).
E questo gran signore di Papino, il Grande Bluff, ha anche il coraggio di dire che sono stati anni difficili per i propri cari figlioletti……
Senza vergogna, senza ritegno e senza rispetto per noi cittadini…..
Potremmo anche fare grandi opere a Salerno, ma rimarremo sempre una città piccola a giudicare da quello che si scrive….ma questa è la libertà di parola ed opinione ed è così in buona parte del mondo. È per questo che si dice: “tutto il mondo è paese”. Forse qualcuno preferirebbe i talebani al potere……
A Salerno a chi non piace qualcosa viene chiamato “rosicone” da poveri sudditi che evidentemente non conoscono il valore della democrazia. Ma che mi metto a parla’ di democrazia con un suddito…
x Giusto per 21/09 at 07/55
Forse qualche maggior conoscenza degli insediamenti portuali ad uso commerciale le avrebbe evitato le affermazioni di cui al suo commento.
Le tecnologie esistenti all’epoca, e anche prima, avevano già fatto sorgere e ingrandire porti quali ad es. quelli di Napoli e Genova.
Quanto ai finanziamenti per una delocalizzazione (allora fattibile ma ora impensabile), sarebbe stato possibile averli, così come si ottennero per ingrandire uno scalo in una posizione infelice, come ora si può constatare, per mancanza di spazi retroportuali e vie di comunicazioni adeguate.
Quanto alle opere di urbanizzazione nell’area orientale, lodevole l’iniziativa, ma infelice la realizzazione.
Ora si criticano i grattacieli.
Ma allora non doveva essere rispettata la tipologia delle frazioni esistenti in zona (Torrione, Pastena, ecc,)? Insediamenti urbani costituiti da palazzine, alcune di ottima fattura, e con tanto verde, anche destinato a coltivazioni ortofrutticole. Tutto ciò fu dato in pasto spesso a costruttori improvvisati.
E amministratori, a tutti i livelli e con scarsa visione del futuro, concessero licenze e permessi a costruire, senza prima elaborare un disegno planimetrico complessivo, soprattutto per quanto riguardava la viabilità.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
Mi auguro almeno che sotto questo aspetto si dia un’occhiata alla Lungoirno o meglio ancora alle vie Gramsci e dei Greci, che costituiscono una arteria semicollinare, intelligentemente tracciata e contornata da edifici e verde.
Si abbia almeno l’onestà intellettuale di riconoscere certe realtà e non limitarsi a critiche dettate, direi, solo da avversione politica.
Vorrei ancora aggiungere quanto è inappropriato il confronto con Piazza della Concordia che, “Giusto per”, proprio per tener fede al suo nome, dovrebbe evocare con un maggior senso di “giusta”valutazione.
Dunque niente da dire per i palazzi che la circondano, anche se all’epoca rappresentarono una eccezione per la loro altezza inusitata e tolsero vedute panoramicare che agli edifici retrostanti.
Non ricordo che fossero imbastiti processi, appelli, proclami, ecc.
Al confronto, il Crescent porta la firma di un grande architetto e viene citato in riviste e testi specializzati.
Quanto alla piazza, con l’attigua sottopiazza, sembrano avere l’unica funzione di ospitare distese di macchine esposte al sole e in un certo periodo dell’anno una ruota panoramica che non tutti gradiscono.
Certo, ognuno può esprimere gusti e gradimenti propri.
L’importante è che, senza offesa, non stia con il prosciutto sugli occhi che gli impedisca di avere anche una visuale a 360 gradi.