Dalla città del mare, all’assessorato al mare e al lavoro, fino alla delocalizzazione del porto di Salerno, Cammarota arringa la piazza con un comizio tutto d’un fiato e disegna la nuova Salerno: “La città deve capire quale è la sua identità: oggi è un po’ di tutto ma del tutto niente. Invece noi pensiamo che questa sia la città del mare.
Con noi un assessorato al mare e un nuovo e più grande porto a sud di Salerno, un assessorato al lavoro per fare sistema e difendere la nostra economia, l’introduzione della clausola sociale per difendere i nostri lavoratori e i nostri giovani. Liberiamo la città dai privilegi di pochi”, prosegue Cammarota.
“C’è un’aria nuova, un’aria di novità, un vento di libertà che si contrappone alla cappa irrespirabile dell’arroganza del potere del deluchismo, ormai al tramonto”, conclude l’avvocato.