“Nel 2020 c’è stato un picco di mortalità di portata bellica: la pandemia è stata la terza guerra mondiale. Da marzo dell’anno scorso ad aprile 2021 c’è stato lo stesso numero di morti rilevati tra civili e militari dal 10 giugno del 1940 all’8 settembre del 1943”. Lo ha detto Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, intervenuto a ‘Family for the Future’, il festival delle politiche familiari in programma a Todi fino a domani. Le “strategie per contrastare la denatalità” – riferisce una nota degli organizzatori – sono state al centro dell’incontro a cui ha preso parte anche la professoressa Rosita Garzi, sociologa dell’Università degli studi di Perugia. Nella sua relazione, Blangiardo ha illustrato i “numeri del crollo: dal 2013 al 2019, l’Italia ha perso 705mila residenti che salgono a 1,3 milioni se il conto comincia dal 2002. “Dal 2013 – ha aggiunto il presidente dell’Istat – ogni anno abbiamo toccato un nuovo record negativo di nascite”. Nell’anno della pandemia, il 2020, sono stati registrati 404mila nuovi nati e 746mila decessi. Per il 2021 la stima e’ che il numero di nascite crollerà ancora verso una forbice compresa tra 379 e 385mila.