L’associazione Assomusica e 30 promoter, tra cui Live Nation e Dna Concert, hanno chiesto al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri della Salute, del Lavoro, della Cultura e dello Sviluppo Economico di lavorare insieme per rilanciare il settore entro la fine del prossimo mese
“Per tornare a una situazione di normalità – spiegano – come quella pre-Covid, che è legata all’obiettivo comune del successo della campagna vaccinale di cui ci faremo parte attiva per la promozione, chiediamo il 100% della capienza senza distanziamento e una data certa per la ripartenza con un piano condiviso da formalizzarsi entro il 31 ottobre”
Niente distanziamento fisico, nell’idea dei promoter di eventi e concerti: “Dobbiamo riaprire con la capienza al 100% e senza distanziamento – hanno spiegato – altrimenti non abbiamo la possibilità di ripartire”. Non si valuta per ora l’obbligo vaccinale
Circa 300 i nomi della musica che sostengono la proposta, tra cui Afterhours, Claudio Baglioni, Nick Cave, Depeche Mode, Renato Zero, Cosmo, Carmen Consoli, Tiziano Ferro e Vasco Rossi
Assomusica, prima della conferenza stampa, ha scritto in un post sul suo profilo Facebook: “Il momento del dibattito è terminato, ora è giunto il momento delle decisioni”, chiedendo “una forte presa di posizione chiara e risolutiva da parte delle istituzioni” per garantire “la sopravvivenza e il rilancio del settore della musica live in Italia”
“Grazie ai vaccini molti Paesi hanno eliminato le restrizioni, la musica dal vivo ha ricominciato a unire le persone, la passione e le emozioni sono rinate”, si legge nel post
“Noi non siamo la Cenerentola delle arti, noi facciamo cultura, creiamo formazione. Noi abbiamo la credibilità dalla nostra parte perché noi gestiamo masse”, dice Roberto De Luca, responsabile della società che promuove concerti Live Nation. “Chiediamo al Governo uno sguardo verso l’estero, Austria, Slovenia, altri Paesi, alcuni hanno già riaperto da giugno, altri come la Svezia hanno dato una data: il 29 settembre”, ha aggiunto
La data di scadenza del 31 ottobre per formalizzare un protocollo di sicurezza per i live, spiega Assomusica, ha il fine di “non compromettere irrimediabilmente anche la stagione 2022”
Negli ultimi giorni, il tema è tornato al centro del dibattito dopo una polemica scatenatasi sui profili social tra l’ex premier Giuseppe Conte e il cantante Fedez. Quest’ultimo aveva definito “uno schiaffo” per il settore dei concerti le immagini di un comizio di Conte dove si era riunita una grande folla senza distanziamento. Immediata la replica del leader del MoVimento 5 Stelle, che ha dichiarato di essere “pienamente d’accordo” con la posizione del mondo dello spettacolo, dicendosi favorevole a una capienza del 100% per i concerti