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Covid, test salivari: dove verranno usati e quali sono validi per il Green pass

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Novità sull’uso dei test salivari, come indica una nuova circolare del ministero della Salute. I test molecolari su campione salivare, almeno in una prima fase di avviamento, saranno un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente in alcuni contesti, come per le attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione del Covid-19 nelle scuole o per gli anziani nelle Rsa, disabili e sanitari. I test antigenici rapidi su saliva, invece, non sono al momento raccomandati

Da precisare che anche per i test salivari – come per i tamponi – ci sono due tipologie, cioè molecolare e antigenico. Il primo individua il materiale genetico del virus (ovvero la presenza nel campione dell’RNA) grazie a una particolare analisi (Pcr) effettuabile solo in laboratorio. I test salivari antigenici invece danno un risultato nel giro di una decina di minuti rilevando le proteine di superficie di SARS-CoV-2 presenti nella saliva

Sui test antigenici rapidi su saliva gli esperti del ministero confermano che “sulla base delle evidenze disponibili, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro-nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità”

L’indicazione, sottolinea il ministero, riguarda eslcusivamente “i test antigenici su matrice salivare”, che sono “al momento esclusi dall’elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde”. Sono invece validi i test molecolari su matrice salivare ai fini del Green pass

Sui test salivari molecolari, la nuova circolare – firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – sottolinea che “recenti evidenze scientifiche hanno individuato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93%, inoltre, alcuni studi condotti in ambito scolastico hanno riportato una elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test molecolare salivare e con test molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo”

Tuttavia il ministero ribadisce comunque che il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo “resta, tuttora, il gold standard internazionale per la diagnosi di Covid-19 in termini di sensibilità e specificità”

Tornando ai test salivari molecolari, è da precisare anche che questa tipologia di tamponi richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per processare i campioni. Quindi, spiega il ministero, per evitare il sovraccarico dei laboratori di microbiologia regionali, i test salivari, almeno in una prima fase di avviamento, potranno essere considerati un’opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente in alcuni contesti

Si potrà usare la tecnica dei test salivari molecolari in individui fragili con scarsa capacità di collaborazione (ad esempio anziani in Rsa, disabili, persone con disturbi dello spettro autistico); oppure nelle attività di screening sui bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico. E ancora: per lo screening dei contatti di caso in bambini anche se la scuola non fa parte del Piano di Monitoraggio; in operatori sanitari e socio-sanitari nel contesto degli screening programmati in ambito lavorativo

In caso di positività del test salivare molecolare, precisa inoltre la circolare, non sarà necessario effettuare un test di conferma su campione nasofaringeo/orofaringeo

La raccolta del campione salivare, nell’ambito del piano di monitoraggio scolastico della circolazione di SARS-CoV-2, “potrà essere effettuata anche con modalità di auto-prelievo a domicilio da parte dei genitori/tutori, seguendo un preventivo iter formativo per il conseguimento della necessaria confidenza con i dispositivi di raccolta”

Ciò, “tenuto conto della facilità della raccolta del campione e dei vantaggi derivanti dalla minimizzazione dell’intervento di personale sanitario”

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