Nata a Bari, perchè lì lavorava il papà, alto ufficiale della Real Marina Italiana, il 27/09/1921, si trasferì ben presto nelle Isole Eolie e poi nella Capitale, l’immensa Roma che nel periodo migliore del Fascismo e nell’apogeo di Benito Mussolini, le fece vivere in prima persona i fasti del regime potendo, nel suo ruolo di studentessa, prendere parte alle manifestazioni e alle adunate del partito nonchè agli incontri con la presenza del duce e del Papa Pio XI in persona.
La fuga dalla Capitale subito dopo l’armistizio e il ritorno a Centola, paese natio dei suoi genitori, portò nonna Lina ad adattarsi ad una nuova realtà e a mettere a frutto gli studi condotti a Roma. In breve tempo divenne maestra elementare, una delle prime donne del sud a riuscirci, e questa professione la esercitò con dedizione e capacità fino al 1983 quando oramai la famiglia che aveva formato col marito Pietro Saulle, scomparso nel 1994, e con cui ha avuto i figli Carlo e Adelaide, già comprendeva 2 nipoti.
Nei suoi 100 anni tanti sono stati i momenti belli ma anche altri drammatici come la II Guerra Mondiale e la recente pandemia del Coronavirus e in tono minore ma non meno gravi anche la morte di un nipotino in fasce e del genero in un incidente. Ma lei, dall’alto dei suoi 100 anni, ci racconta che la vita è sempre e comunque bella e fino a quando ci è dato viverla bisogna farlo con dignità, rispetto degli altri, affetto verso i propri cari, pazienza, generosità e dolcezza, tutte doti che nonna Lina, a cui facciamo gli auguri di vivere altri 100 meravigliosi anni, ha avuto sempre ed in grande quantità.