In che modo si può ottimizzare il dialogo umanitario prima che calamità naturali e sociali “passino alla storia” deteriorando irrimediabilmente il sistema dei valori?
“Il tema della salvaguardia del territorio è fondamentale per garantire un futuro a questa Terra. Tendiamo a dimenticarci dei problemi ambientali perché́ ancora non ne subiamo le dirette conseguenze e ci sembra tutto così lontano da noi. Si tratta invece di una problematica che è più vicina di quanto possa sembrare. Il nostro territorio è ricco di risorse naturalistiche ed enogastronomiche che – a causa dell’inquinamento selvaggio e dei cambiamenti climatici – rischiano di scomparire. Ho in mente un programma di partecipazione attiva per la salvaguardia del territorio.
Questo mio impegno si sta concretizzando grazie anche alla mia collaborazione con l’Osservatorio Droni del Politecnico di Milano per portare avanti un progetto che mira a salvaguardare il territorio tramite l’utilizzo di droni. Probabilmente, non sarò io da solo a rivoluzionare il Pianeta, ma se ognuno fa la sua parte possiamo davvero realizzare cose incredibili. C’è ancora tempo per lasciare un mondo migliore ai nostri figli”.
Quali stime vuole soppesare sulle funzioni burocratiche in corso?
“Sono sicuro che chiunque di noi si sarà ritrovato, almeno una volta, ad aver a che fare con i tempi lunghissimi della burocrazia. Si tratta di una problematica importante, perché un sistema lento è capace di bloccare anche la produttività e – in alcuni casi – lo sviluppo di un Paese. Tra documenti, pratiche e certificazioni, richiedere dei legittimi servizi sul nostro territorio è davvero un’impresa.
Io vorrei che il complicato ingranaggio burocratico cominci a muoversi più velocemente. È una questione da non sottovalutare perché può aiutare a vivere con un po’ più di leggerezza la vita pubblica. Talvolta, è solo questione di cominciare con il piede giusto e poi – una volta che avremo dato una spinta iniziale alla grande macchina operativa dell’amministrazione – il percorso sarà tutto in discesa”.
Quali ruolo alternativo può offrire ai giovani la sua candidatura?
“Essere giovane in questo Paese non è facile. Il nostro territorio è ricco di eccellenze e menti brillanti che non vengono però valorizzate. Anzi! Troppo spesso sono anche costrette ad abbandonare la propria Terra pur di veder realizzato il loro semplice sogno di avere un lavoro dignitoso. I giovani sono ricchi di inventiva e – soprattutto – hanno voglia di fare e mettersi in gioco. Il problema è che difficilmente gli viene concesso. Il mio obiettivo è quello di facilitare la ricerca di un’occupazione e vorrei farlo agendo sia a livello pubblico che privato.
Voglio portare il modello privatistico nel pubblico, permettendo ai giovani disoccupati un più facile accesso alla pubblica amministrazione. Dall’altro lato, è importante aiutare le aziende a sostenere il processo di formazione dei dipendenti. Molto spesso – infatti – mancano il tempo e le risorse per farlo. Si tende così a ricercare solo personale con esperienza, ma è difficile averla se nessuno permette di formarsi sul campo. Per uscire da questa situazione bisogna rompere gli schemi. Si può e si deve dare un segnale forte di partecipazione, perché è in gioco il futuro dei nostri giovani e della nostra Salerno”.
Come descriverebbe il suo pensiero politico?
“C’è un punto fondamentale che mi differenzia da chi la politica la fa di professione: fortunatamente, io un lavoro ce l’ho e non dipendo da un’eventuale elezione. A me non interessa fare politica a ogni costo. Ciò che voglio davvero è portare il mio contributo alla società e creare una comunità inclusiva e meritocratica.
Un luogo dove tutti possano essere ascoltati, a prescindere dal proprio percorso di vita. Credo fortemente nella possibilità di fare rete e la mia posizione mi permette di poter aprire un dialogo con qualsiasi parte politica, purché́ si tratti di fare il bene dei cittadini. Pure l’idea più folle – se c’è anche un solo pazzo che ci crede – può̀ diventare realizzabile.
Fino a qualche decina di anni fa nessuno avrebbe mai pensato che l’uomo potesse viaggiare nello spazio, invece ora è realtà̀! Quindi tutto è possibile finché ci sono persone che ci credono davvero e si impegnano per realizzare i propri progetti”.