La stagione antinfluenzale – “Se è vero che lo scorso anno il virus dell’influenza non ha circolato, quest’anno può ricominciare a camminare sulle gambe delle persone che hanno ripreso a spostarsi e a viaggiare”, spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), che lancia un appello: “I 19 milioni di vaccini antinfluenzali che le regioni hanno prenotato vanno somministrati”.
E questo, precisa Anthony Fauci, si può fare senza rischio anche insieme alla terza dose contro il Sars-Cov-2. “Ciò che conta è solo fare entrambe le immunizzazioni appena possibile – ha dichiarato l’immunologo alla Cnn – e se ciò significa farsi fare un’iniezione in un braccio e l’altra, allo stesso momento nell’altro, non c’è nulla di male”. Anzi “è probabilmente l’opzione più conveniente”.
I primi sintomi – Dai medici di famiglia arrivano anche le indicazioni su come approcciarsi alle cure dell’influenza, malattia generalmente benigna, ma che nelle persone più fragili e anziane può portare complicanze.
Al manifestarsi dei primi sintomi, si consiglia di segnalare il caso al proprio medico il quale, già a un primo colloquio telefonico, potrà fornire consigli. In questa fase, precisa Cricelli, “è raccomandato evitare spostamenti e limitare il più possibile i contatti con altre persone, in forma preventiva”.
Se si riscontra una sintomatologia riconducibile sia al Covid-19 che all’influenza, Cricelli suggerisce l’utilizzo di “tamponi combo, che danno risposta in tempo reale e hanno un doppio reagente per Covid e virus antinfluenzali”. Una volta escluso il sospetto di coronavirus, si raccomanda la cosiddetta “automedicazione responsabile, in accordo con il proprio medico, che monitorerà la situazione”.
I farmaci senza obbligo di ricetta, se utilizzati in modo corretto, possono essere alleati preziosi: no quindi agli antibiotici, se non su indicazione medica, sì invece agli antipiretici. Anche questi ultimi, però, “non vanno assunti sempre e a prescindere”, ma devono “attenuare i sintomi influenzali senza ‘coprirli’, così da poter monitorare l’evoluzione della malattia”.