La giovane agricoltrice ha così pensato di utilizzarli trasformandoli in fogli di carta. Il risultato è una carta elegante e delicata che diventa supporto per scrivere o disegnare. Il “foglio dalla tunica d’aglio” nasce senza l’aggiunta di componenti chimici e senza lasciare un solo grammo di scarto che non chiuda il ciclo di produzione. L’appuntamento è stato promosso nella Giornata Internazionale della consapevolezza sulle perdite e sprechi alimentari proclamata dalle Nazioni Unite, in occasione di Youth4Climate.
Per creare un foglio di carta dall’aglio non c’è bisogno soltanto della tunica d’aglio, ma di silenzio, armonia e della delicata vita dei borghi degli Alburni. Provate a chiederlo agli ideatori Rosa Ferro e Alfonso Esposito, che alla carriera e all’ufficio hanno preferito il tempo lento dell’agricoltura e la vita di un paesino del Cilento.
È quest’armonia che ha trasformato lo scarto in design. In questi terreni con scarse risorse di acqua è stata piantata un’antica varietà di aglio e, ad ogni lavorazione, si produce una grande quantità di rifiuto organico, che si compone della tunica dell’aglio e della sua radice. Uno scarto fragile quanto vaporoso e voluminoso.
Ma sono le mani di questa giovane donna, il suo inflessibile spirito ecologista e la creatività che la terra è in grado di sprigionare a fare di questo rifiuto il carburante innovativo di una start up. Il risultato è una carta elegante e delicata come la sinfonia che ogni alba risuona alle pendici meridionali dei Monti Alburni. Diventerà supporto per scrivere o disegnare, ma anche oggetto di design per chi, come Rosa, non si accontenta.