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Le mance saranno tassate: per la Cassazione sono reddito da lavoro dipendente

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La Corte di Cassazione, con una sentenza depositata lo scorso 30 settembre, ha stabilito che debbano essere pagate le tasse sulle mance ottenute attraverso la propria prestazione lavorativa. Finora l’Agenzia delle Entrate escludeva dalla tassazione le donazioni di valore limitato, facendo riferimento all’articolo 783 del Codice civile: la sentenza della Suprema Corte chiarisce tuttavia che le mance vanno considerate parte del reddito da lavoro dipendente, sia a fini fiscali che a fini contributivi.

Nel formulare la sentenza, la Corte di Cassazione ha accolto un ricorso che era stato presentato dall’Agenzia delle Entrate rispetto a un dipendente di un hotel di lusso della Costa Smeralda, in Sardegna, che in un anno aveva guadagnato circa 84mila euro soltanto in mance. L’Agenzia delle Entrate aveva considerato il totale delle mance ricevute come reddito da lavoro dipendente non dichiarato: la Commissione tributaria regionale, a cui si era rivolto il contribuente, aveva però dato ragione al lavoratore, sostenendo che le mance non potessero essere considerate tassabili perché tra le altre cose erano arrivate direttamente dai clienti, senza l’interazione con il datore di lavoro.

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