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Come funziona la pillola contro il Covid di Merck

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L’antivirale molnupiravir di Merck & Co, la cosiddetta “pillola Merck”, si candida ad essere il primo antivirale da prendere per bocca contro il Covid-19. L’azienda, come annunciato in una nota diramata negli scorsi giorni, chiederà “il prima possibile” l’autorizzazione di emergenza negli Stati Uniti e “l’immissione in commercio ad altre agenzie regolatorie a livello mondiale”.

La decisione si basa sui risultati di uno studio clinico di fase 3 (su 775 pazienti), secondo cui il medicinale, se somministrato nelle fasi iniziali dell’infezione, permetterebbe di dimezzare il rischio di ricoveri e decessi in pazienti adulti a rischio e che presentano Covid-19 in forma lieve o moderata. La notizia è stata accolta con entusiasmo dagli scienziati.

L’immunologo Anthony Fauci, consulente della Casa Bianca per la pandemia, in un’intervista alla Cnn ha definito “impressionanti” i risultati della pillola anti-Covid di Merck. Ma come funziona la “pillola Merck” e come deve essere somministrata?

Come spiegato in un articolo del Corriere della Sera, il nuovo antivirale orale molnupiravir agisce contro la polimerasi virale, un enzima di cui il coronavirus Sars-CoV-2 necessita per replicarsi all’interno dell’organismo. Il farmaco è stato sviluppato per introdurre errori nel codice genetico del virus, impedendone così la duplicazione e sarebbe in grado di bloccare il coronavirus senza chiamare in causa il sistema immunitario.

La pillola Merck va presa per cinque giorni, quattro compresse al giorno, senza bisogno di ospedalizzazione o somministrazione sotto la vigile sorveglianza medica, ed sembra essere particolarmente efficace se somministrate nelle prime fasi dell’infezione, entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi.

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