internazionale, che ha incluso la University of Pittsburgh School of Medicine, pubblicato su Jama, in contemporanea con la presentazione al meeting annuale della European Society of Intensive Care Medicine. Nei primi giorni della pandemia gli esperti ricordano che la comunita’ medica si e’ rivolta a un trattamento secolare: prelevare il sangue dai guariti e darlo ai malati. L’ipotesi era che i componenti del plasma convalescente che hanno combattuto la malattia una volta
potessero farlo di nuovo, cosa che ha funzionato in altre patologie, ad esempio Ebola.
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