Le indagini, sviluppate dal Gruppo Investigativo Criminalità Organizzati (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria delle Fiamme Gialle di Salerno, hanno permesso di rilevare, sin dall’inizio, una consistente sproporzione tra il tenore di vita ed i beni riconducibili all’indagato ed il relativo profilo fiscale. Per ricostruire in maniera puntuale il suo effettivo patrimonio, i militari hanno incrociato le informazioni estrapolate dalle banche dati in uso e analizzato tutta la documentazione contabile e commerciale (tra cui i contratti di compravendita di beni e di quote societarie) acquisita, mettendo in luce il frequente ricorso, da parte dell’imprenditore, a soggetti prestanome, ovvero a propri familiari, al fine di “schermare” l’effettiva titolarità degli stessi beni (mobili ed immobili, oltre a partecipazioni societarie) che formano oggi oggetto di sequestro.
Nel corso degli approfondimenti, è stato individuato, da ultimo, un ulteriore complesso aziendale nella disponibilità dell’interessato. La società, attiva nel settore delle costruzioni di infrastrutture stradali e recentemente aggiudicataria di un appalto per oltre 5 milioni di euro, dopo alcune variazioni della compagine, è risultata infatti riacquisita dai familiari dello stesso indagato ad un prezzo di cessione puramente simbolico.
In relazione al quadro probatorio così delineatosi, è stato pertanto disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, delle quote societarie di n. 17 imprese, n. 2 unità immobiliari e n. 6 autoveicoli, per un valore stimato in oltre 7 milioni di euro.