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Marchetti convinto: cessione Salernitana si chiuderà per fine novembre

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Noi ci difendiamo con le palle di neve mentre la stragrande maggioranza delle altre squadre attacca con i cannoni. Ma sono convinto che la Salernitana ce la farà ad uscire indenne sia sul campo che per quanto riguarda le vicende societarie». L’amministratore unico della Salernitana, Ugo Marchetti, inquadra così la situazione relativa al club granata, neopromosso in Serie A ma costretto a fare i conti con una complicatissima situazione gestionale. L’attivazione del trust per la cessione del pacchetto azionario entro il 31 dicembre, ha consentito, con il beneplacito della Figc, l’iscrizione della Salernitana risolvendo (almeno temporaneamente) il conflitto d’interessi dovuto alla multiproprietà. Ma, inevitabilmente, ha comportato limitazioni e paletti che hanno creato (e continuano a procurare) non pochi problemi a Fabiani e Castori. «Credo che, soprattutto per motivi burocratici, il passo decisivo per la cessione non avverrà prima di fine novembre. Ma assicuro che i due Trustee a lavoro sono dei bravissimi professionisti e stanno agendo al meglio nell’interesse della Salernitana. Ritengo che non si arriverà al 31 dicembre senza una soluzione positiva».

Ieri, intanto, i due trustee hanno ufficializzato che le offerte pervenute nel termine fissato al 30 settembre non possono essere attualmente ritenute valide, congrue e vincolanti. Allo stesso tempo, Isgrò e Bertoli, oltre a fissare paletti molto precisi, hanno annunciato la proroga per la presentazione delle proposte di acquisto: la nuova scadenza è fissata al 15 novembre. I gestori del Trust Salernitana 2021 avranno così un altro mese di tempo per valutare (ed eventualmente accettare) le eventuali nuove offerte fino al termine dell’irrevocabilità, che non supera il 15 dicembre. Dal 16 novembre in poi, dunque, se ci fosse un’offerta ritenuta «giusta» potrà già essere accettata. I tre soggetti che hanno già presentato proposte (una società straniera di matrice italiana, un gruppo internazionale e una finanziaria del nostro Paese), avranno tempo per completarle con le correzioni richieste, per poter considerare le offerte vincolanti e irrevocabili. Nel comunicato diffuso ieri si registra anche un passo incontro agli eventuali acquirenti: l’offerta più alta resta il prezzo base da cui partire, ma il rilancio minimo scende all’1%, rispetto al 3% inizialmente annunciato.

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